Una delle domande che sempre mi hanno intrigato e ho cercato di rispondere in passato è ancora oggi rincorro è: Come poter dare un’opportunità di vita alternativa a ragazzi e a ragazze che si trovano a nascere e a crescere in contesti familiari che non fanno il loro bene. Poi ho conosciuto qualcuno che di risposte concrete ne ha date tante e continua a farlo con l’impegno del Gruppo Abele e di Libera, Luigi Ciotti. Grazie a lui ho conosciuto tanti volti concreti di impegno tra cui Enza Rando, Cafiero De Raho…e Roberto Di Bella che è stato prima giudice e poi, dal 2011, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria. Per venticinque anni si è occupato dei minori della provincia reggina, spesso coinvolti in reati di ‘ndrangheta. Ha dato impulso al progetto Liberi di scegliere che oggi è diventato un protocollo governativo e ha permesso a sessanta ragazzi e alle loro famiglie di sperimentare nuovi orizzonti di vita. La sua attività ha ispirato il film Liberi di scegliere prodotto da Rai Fiction e Bibi Film Tv. Tutto ció è testimoniato nel suo libro dall’omonimo titolo. Questo progetto, ad oggi diventato un Protocollo d’intesa, vuole offrire un sostegno educativo, formativo, psicologico a chi decide di allontanarsi dai contesti malavitosi. Ma offre anche un supporto logistico, economico e lavorativo ai minori e alle loro famiglie.
L’intesa propone una rete adeguata di supporto ai minori e agli adulti che desiderino affrancarsi dalle logiche della ‘ndrangheta. Si chiama «Liberi di scegliere» il Protocollo d’intesa siglato al Miur a cui ha aderito anche la Conferenza episcopale italiana (CEI) che vuole dare una opportunità – concreta – ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata.
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