Matteo 24,42-51
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
…e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti!!! Tremenda e drammatica questa affermazione in continuità con i passi del Vangelo di questi giorni. Deduciamo allora che si fa riferimento a chi amministra un potere e se ne serve per interessi personali. Caspita… mi tremano le gambe solo al pensiero di quando mi sono trovato ad amministrare un potere e ho corso il rischio di non fare la cosa giusta. Lo penso anche in riferimento ai fatti di questi giorni…#incendi, #immigrati, #sgomberi, #coreadelnord, #vaccini, #terremoto….e ancora altro! Cosa sono queste se non dimensioni della vita in cui il potere rischia di sopprimere e annientare l’altro? Un rischio che corre anche la chiesa quando il servizio si trasforma in opportunismo e carrierismo.
Queste due parabole sono insegnamenti sulla “vigilanza di essere vigili”. Il Signore tornerà alla fine dei tempi, e non ci è dato di sapere quando verrà quel momento.
Pensiamoci: quanto tempo investiamo pensando che ci sarà la venuta del Signore? Quando tempo invece investiamo con accurata attenzione quando organizziamo una festa, un compleanno, un battesimo o un matrimonio…Vivere come se fosse l’ultimo dei nostri giorni oltre ad essere saggia è una soluzione efficace. E facendo questo, dovremmo necessariamente domandarci come ci troverà. Cosa facciamo tutto il giorno? Ci sono momenti in cui è bene che il Signore non torni? O forse, ancora più precisamente: ci sono momenti in cui pensiamo, diciamo o facciamo cose che il Signore è bene che non sappia? Forse dovremmo fare come quando aspettiamo un ospite. Teniamo in ordine la nostra casa, più in ordine del solito. Avremo qualcosa di pronto in cucina e qualche dolcetto nella dispensa. Cerchiamo di non restare senza caffè, e di avere qualche bevanda da offrire. Sarebbe una buona idea fare lo stesso con la nostra “casa interiore”. Metterla a posto, tenerla pulita e ordinata, e magari mettere da parte qualche “cosa buona” per il ritorno del Signore.
E non c’è cosa più buona che farci trovare dalla parte buona al momento giusto.
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