Lc 11,14-23
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Il Vangelo ci riporta all’essenziale…sempre. In questi giorni di “silenzio” abbiamo gridato altrove suscitando polemiche e tensioni. Oggi il Vangelo però ci richiama a tornare all’essenziale presentandoci l’episodio dell’inedmoniato muto. Cosa significa? Che non riesce a parlare, a entrare in relazione. Recentemente ho partecipato ad un incontro sulle balbuzie e si sottolineava proprio questo aspetto: le balbuzie generalmente sono blocchi emotivi relazionali e quasi mai problemi del linguaggio! Oggi, troppo spesso, cerchiamo la relazione nel modo sbagliato. Pensiamo a quando ci rifugiamo sui social! Ci illudiamo che basti parlare o chattare o frequentare nuovi ambienti per entrare in relazione. A volte, lo sappiamo bene, proprio le persone con cui dovremmo avere maggiori relazioni sono quelle che non ci capiscono, con cui non riusciamo a comunicare. Pensiamo al partner o ai nostri parenti. Balbettiamo o diventiamo muti. Gesù ci libera, apre un nuovo canale, ci permette di diventare compagni di viaggio di milioni di uomini e donne che cercano Dio. Ci insegna a mettere in gioco noi stessi, a dare in elemosina ciò che abbiamo dentro. Ma se qualcuno, come succede a lui, ci accusa di essere indemoniati, e in questi giorni ne ho avuto la prova, proprio perché diversi, non dobbiamo temere: “abbiamo Cristo, l’uomo forte, che difende la nostra casa interiore” P. Curtqz. Sciogliamo la nostra lingua, gridiamo le ingiustizie sociali, denunciamo la corruzione, parliamo dei nostri problemi, dialoghiamo con i nostri figli e lasciamo che sia lui a insegnarci ad entrare in relazione per raccontare a tutti quanto è grande la presenza di Dio! Ancora una volta impariamo dalle donne, quelle donne che arrivano sempre prima di noi “maschi” ai sepolcri e annunciano la resurrezione, quelle donne che gridano tra la folla: beato il grembo che ti ha partorito. Quelle donne che i malpensanti hanno spesso accostato alla parola danno: DONNA=DANNO. Infatti rovesciamo l’interpretazione e consideriamo invece tutto ciò che le donne danno: speranza, coraggio, amore….
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