Gomorra3: Game over


Finalmente si è conclusa la serie di Gomorra 3. Era inevitabile il grosso spargimento di sangue che avremmo assistito nelle ultime due puntate come era prevedibile l’eliminazione dalla scena di “personaggi antipatici” come Avitabile, donna Imma e il “vecchio sistema” conclusosi con l’efferrato omicidio a tradimento dello stregone che a un certo punto ho dovuto abbassare lo sguardo perché disgustato dalla scena. Qualche anno fa “La Passione di Cristo” di Mel Gibson aveva proposto la stessa tecnica di “realismo” mettendo sullo schermo scene violente di violenza gratuita ed ha avuto dal pubblico un riscontro molto negativo. Anche lì fu fallimento di un successo. Eppure è la storia di Gesù Cristo, la storia della sua Passione raccontata fedelmente in lingua originale usando il testo Sacro del Vangelo. Insisto con questo parallelo perché il finale della fiction volutamente ha esaltato il sacrificio di Ciro che prende su di se le colpe di Genny in segno della fratellanza che Enzuccio tanto esaltava. Ciruzz nun n’è Gesù Cristo e Saviano non ha scritto il Vangelo! Tra l’altro il titolo Gomorra che foneticamente somiglia a camorra non è altro che un luogo citato nella Bibbia, una città vicina al mar Morto distrutta insieme a Sodoma per la corruzione morale dei suoi abitanti. Eppure nella fiction si è voluto anche sottolineare, nella scenografia, la profanazione di un luogo sacro che al di là del fenomeno misterioso che rappresenta non è altro che l’evidente indice di un delirio di onnipotenza. È cosa saputa ormai che la “malavita” storica si è servita delle “cose di Dio” per affermare socialmente il suo potere. Come è anche saputo che c’è chi nella realtà si riappropria di quei beni per farne appunto beni confiscati alle mafie per creare lavoro e progetti di solidarietà. Libera, fondata da don Ciotti fa questo ed altro: Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
C’è un noi, un gruppo, ci persone, giovani che si espongono e ci mettono la faccia senza emulare nessuno.
Ho visto le 12 puntate della fiction, ho provato quella stessa adrenalina che ci tiene attaccati in due tempi da 45 minuti davanti al monitor, ho provato la suspance dell’attesa del venerdì sera, la stessa che si prova per il Napoli, ho fatto dei pronostici sul finale, mi sono sorpreso, disgustato e inorridito…mo bast!!! #gameover
Il punto è questo: Io come tanti, a 40 anni e con una certa esperienza e ideali consolidati ho tratto queste conclusioni ma un ragazzo….cosa se ne farà di questa fiction?

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1 Commento

  1. Articolo Demmerda
    Dicembre 23, 2017
    Rispondi

    Santo Iddio, è una fiction! Non c’è alcun bisogno di pontificarci o filosofeggiare sopra. Addirittura scomodare Gesù e i Vangeli mi pare proprio fuori luogo.

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