La vetta è raggiunta. Ora può iniziare la discesa #Rocciamelone


Il Rocciamelone è una montagna delle Alpi Graie della Catena Rocciamelone-Charbonnel, alta 3.538 m s.l.m., situata in Piemonte, al confine tra la Valle di Susa e la Valle di Viù, sulla cui vetta convergono i territori comunali di Mompantero, Novalesa e Usseglio.
Nel medioevo era considerato la più alta cima delle Alpi. Questa convinzione, che oggi sappiamo errata, era supportata da diversi fattori: il monte infatti incombe su Susa con un balzo che supera i tremila metri; inoltre era ben visibile per la sua caratteristica forma conica dalla frequentatissima Via Francigena, che portava oltralpe attraverso il Moncenisio, palesandosi anche al viaggiatore più distratto in un periodo in cui vaste zone alpine erano pressoché inesplorate. Nel medioevo vi furono diversi tentativi di salita alla vetta, compreso uno da parte dei monaci dell’abbazia di Novalesa che – si legge negli annali dell’Abbazia – vengono respinti da vento e grandine.
Oggi la vetta del Rocciamelone è molto frequentata dagli escursionisti e dai pellegrini particolarmente avventurosi, in particolare in occasione della festa della Madonna della Neve che si svolge ogni anno il 5 agosto.
La sommità è quasi “affollata”: vi si trovano il santuario più alto d’Europa, intitolato a Nostra Signora del Rocciamelone e una statua in bronzo, dedicata sempre alla Madonna.
Oltre a ciò è presente un rifugio, detto Rifugio Santa Maria, da 15 posti per le emergenze.
Ogni anno a marzo i pastori e i malgari delle valli di Susa e limitrofe dedicano una grande cena alla Madonna del Rocciamelone, chiedendo la grazia per le mandrie che saliranno in alpeggio l’estate seguente, esibendo campane e campanacci dipinti.
Oggi tutto questo è stato possibile grazie alla passione e alla dedizione di un uomo che vive gran parte della sua vita su questa montagna. Si chiama Fulgido (vedi foto di gruppo). Da 40 anni Fulgido Tabone nè è il custode. È lui che da sempre, per tre mesi all’anno, tiene aperto il rifugioCà d’Asti e cura la cappella e il bivacco sotto la punta. Ed è grazie a lui che 40 anni fa questi luoghi sono rinati, e diventati fruibili a tutti. Fulgido ha 68 anni, ma è forte come una roccia: “Sono arrivato qua per caso, è stata tutta una combinazione – ricorda Fulgido – nell’estate 1976 avevano messo sul giornale diocesano “La Valsusa” un annuncio, in cui cercavano persone che volevano dare una mano per aggiustare il rifugio, e cercavano qualcuno per sistemare il bivacco in vetta. Quel giorno mi sono presentato in punta, e ho visto che c’erano alcuni ragazzi, insieme al cappellano militare Laterza. Passammo insieme tutta la giornata: alla sera mi chiese di rimanere ancora, e di tornare in settimana”.
La scintilla era scoccata: da quel momento Tabone non ha più abbandonato il Rocciamelone, facendo rinascere il rifugio Ca’ d’Asti, la cappella di Santa Maria e il bivacco appena sotto la vetta della Madonna.
Ieri per la prima volta insieme a Marco Canal Federica Tarenghi e Milo Dt, Chiara e Nicola sono salito in vetta. Un’esperienza straordinaria per la vista e per le sensazioni fisiche mai provate considerando che si sale un dislivello di 1500 metri. Ci abbiamo impiegato 3 ore e 30 rispetto alle 4 ore di media 💪
La salita si effettua dal rifugio “La Riposa” (2050 m) dove abbiamo lasciato le auto. A vista si procede verso il rifugio Cà d’Asti (il primo in Italia, 2854 m 1.20h) su ampi pendii erbosi. Dal rifugio si sale seguendo la segnaletica bianco-rossa su pietraie stabili se asciutte e con una serie di tornanti si arriva alla Crocetta di Ferro (3306 m, +1h). Inizia qui la parte dove bisogna prestare un minimo di attenzione perché il percorso è facile ma esposto; per questo motivo, il sentiero è stato attrezzato con corde fisse che accompagnano la salita fino al santuario e quindi alla vetta (+40min). La salita non comporta alcuna difficoltà tecnica; si svolge però in alta quota, quindi bisogna essere adeguatamente vestiti con un abbigliamento consono allo zero termico. La difficoltà del percorso è valutata in E o EE a seconda delle relazioni.

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