di Alfonso Esposito
Si chiama ‘piglio’ il dodicesimo uomo in campo del Napoli. In barba all’imminente Halloween, il Napoli scaccia di colpo vecchie streghe e recenti fantasmi grazie all’atteggiamento autorevole e sicuro di chi è consapevole dei propri mezzi. Era da tempo immemorabile che non si vedeva un undici azzurro così padrone del campo e, soprattutto, solido nelle fasi d’interdizione e difesa, che erano il vero tallone d’Achille perfino del celebratissimo Napoli sarriano, per non dire di quelli successivi. Da quando terza e seconda linea contano le due coppie Rrahmani-Koulibaly ed Anguissa-Fabian, la squadra di Spalletti manifesta robustezza e capacità organizzativa superiori alla media. Con i felsinei praticamente non c’è stata gara, il solito ricamo di sinistro da parte di Fabian ha spianato la strada, quindi Insigne ha scacciato gli spettri degli ultimi rigori falliti con una doppietta dal dischetto, per due falli piuttosto evidenti. Ma quello che più di tutto ha impressionato è stato lo strapotere fisico con Anguissa e tecnico con Fabian nella zona nevralgica del campo. Tre punti e ancora primi. Come avrebbe detto l’indimenticato Gigi Necco , “Milano chiama, Napoli risponde”.

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