Roma-Napoli 0-0


di Alfonso Esposito

Il Napoli lascia indenne l’arena infuocata dell’Olimpico. Vista la battaglia senza esclusione di colpi ed emozioni con la Roma, è un risultato d’oro. È vero, i legni della porta giallorossa tremano ancora per la doppia chance avuta da Osimhen intorno all’ora di gioco, ma la gara è stata apertissima, con folate improvvise e reciproche. Peccato anche perché, col senno di poi, Politano ed Insigne non hanno approfittato dei ben noti limiti difensivi di Karsdorp e Viña e troppe volte la manovra azzurra si è ingolfata nella mediana romanista con la stessa ostinazione di chi imbocca la tangenziale nell’ora di punta confidando nella buona sorte o nella protezione di San Gennaro. L’inizio della ripresa vedeva il Napoli padrone del gioco, con Osimhen che ha costretto Ibañez e Mancini a marcature straordinarie (definirle maschie è eufemistico), ma non è bastato per fiaccare l’orgoglio degli uomini di Mourinho. Insomma, il pari ci sta tutto e, anche se costa il primato solitario, conferma la crescita mentale del gruppo azzurro. Unica nota stonata il protagonismo del solito (e quanto mai mediocre) Massa che, visto il clima caliente, ha ben pensato di ergersi a protagonista con decisioni – l’espulsione extratime di Spalletti è sembrata figlia di una svista clamorosa – ed omissioni – ad Abraham manca un secondo giallo, che poteva azzoppare pesantemente i giallorossi – che hanno rischiato di arroventare gli animi già accesi. Comunque imbattuti e sempre primi.

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