Il punto sul Campionato


di Alfonso Esposito

A quasi un terzo del suo percorso, la serie A emette i primi verdetti provvisori. Per il tricolore si profila un testa a testa tra Napoli e Milan, con l’Inter (scomoda) terza incomoda, finora, però, tenuta a distanza di sicurezza dalle due battistrada. Nemmeno per quest’anno la diagonale dello scudetto sembra passare per Roma, troppo alterne le prestazioni delle due rappresentanti della capitale. Solita outsider l’Atalanta – che, comunque, accusa sempre qualche amnesia di troppo in difesa – mentre per la Juve peggiore dell’ultimo decennio è grasso che cola se si qualificherà in Champions. Napoli e Milan, dunque. Due compagini per molti versi simili: entrambe hanno costruito il loro (fin qui) sensazionale cammino sulla doppia coppia di difesa e centrocampo – Rrahmani-Koulibaly e Anguissa-Fabian per i partenopei, Kjaer-Tomori e Kessie-Tonali per i rossoneri (in comune hanno anche due ricalzi di lusso dall’inizio stagione tribolato, come Manolas e Romagnoli) – ed entrambe hanno in formazione una punta ad innesco esplosivo sotto il profilo fisico, come Osimhen e Leao, anche se il primo aggredisce centralmente ed il secondo converge dalla fascia. Altro punto in comune è la presenza di un top player dalle potenzialità finora non del tutto espresse, Ibrahimovic per ragioni anagrafiche ed Insigne (senza dimenticare Lozano, Politano e Zielinski) per discontinuità di rendimento rispetto allo scorso torneo. La vera differenza tra le due contendenti è la difesa, con annessa fase difensiva: quella azzurra ha subito solo 4 reti, quasi il triplo (11) quella milanista, apparsa spesso ‘ondeggiante’ nell’ultimo derby. Ecco, sic stantibus rebus, se dovessi azzardare un pronostico finale, ora come ora riterrei questa il vero ‘qualcosa in più’ che potrebbe decidere le sorti del campionato in favore dell’undici di Spalletti, peraltro dimostratosi, fino a questo momento, all’altezza del compito di ricostruttore di un gruppo a pezzi dopo la debacle gattusiana. Il tempo confermerà se è così. Per ora questo dicono i numeri.

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