Matteo 13,10-17
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono. Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice: “Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano e io li guarisca!”. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!».
Ieri sera ho partecipato a uno spettacolo di varietà in un villaggio turistico calabrese a punta alice, animato da un gruppo di animatori napoletani. #S.99 equipe. Il capo animatore si chiama Rosario che a conclusione delle esibizioni canore, di cabaret, di balli e divertimento sano, insieme al resto dell’equipe, ha concluso lo spettacolo con una originale interpretazione di quella che è la situazione sociale partenopea. Rosario ha usato la maschera di pulcinella per parlare di come un napoletano è visto oggi in Italia e di come spesso Napoli è macchiata di delitti criminali, non ultimo quello degli incendi. Rosario usa una parabola perché, attraverso il racconto di un fatto concreto, comprensibile a tutti, rivela un mistero.
Rosario è un animatore ma è stato un maestro come Gesù perchè oggi ci aiuta a comprendere il Vangelo.
Nel Vangelo di oggi Gesù spiega ai discepoli la sua pedagogia, ossia il suo parlare alla gente in parabole per svelare i misteri del Regno e indicare la via della sequela. Gesù, fatto uomo come noi, si fa vicino ed è presente alla realtà delle persone. Nello stesso tempo, la parabola dona anche la libertà di fermarsi solo al racconto del fatto. Gesù vuole che l’adesione al Regno sia una scelta libera di fede. La grande domanda è su ciò che i nostri occhi guardano e i nostri orecchi ascoltano. Sappiamo che è molto più affascinante sentire e vedere quello che piace a noi, che vedere e ascoltare quel che non va d’accordo con i nostri pensieri, desideri e modi di essere. È molto più facile dire di credere in un Dio lontano, che non spinga ad uscire da sé stessi per andare incontro agli altri e ascoltarli veramente. Diciamo di voler difendere i poveri, i deboli, ma poi non facciamo nulla di concreto per loro. Ci chiudiamo nel nostro piccolo mondo e non ci facciamo scomodare da chi, gridando, chiede aiuto. (P. Celeste). Papa Francesco continuamente ci ricorda che la misericordia e la compassione si devono esprimere in gesti concreti verso i poveri. E anche se si offre aiuto materiale ai bisognosi, a volte lo si fa senza ascoltare le loro vere esigenze.
I fatti ci rivelano cose misteriose e oggi voglio dire ancora: nu ve pigliate scuorno? Di appiccare incendi a casa vostra? Eh si, perché gli incendi sono dolosi. C’è spesso la mano di qualcuno soprattutto quando non ci sono probabilità di cause non dolose. È un «atto criminale» allora incendiare un bene comune e soprattutto un bene come il Vesuvio o come i monti Lattari o come qualsiasi altra area boschiva. Perché? E chi ha fatto questo? Chi lo fa certamente si nasconde dietro quella maschera di Pulcinella che fino a quando non viene scoperta forse nemmeno la vergogna si prova per un’azione del genere. Certamente ci sono degli interessi in gioco che gli esperti studiano e ci informano: rifiuti tossici, bonifiche per la coltivazione di marijuana, gare d’appalto, dispetti, rivendicazioni o minacce. Secondo i dati degli esperti, la camorra sta investendo sugli appalti dello smaltimento dei rifiuti e quindi è molto probabile che ci sia la zampa camorristica. Attenzione però. Stando alle vicende di «Mafia capitale» non facciamo anche noi il processo di identità nel definirlo un fenomeno di camorra oppure no? Non importa come definire il fenomeno degli incendi, ciò che conta è sentirsi offesi e feriti da «questi atti criminali». Perciò, ribadisco, “nu ve mettete scorno?” Di aver bruciato tonnellate di ettari di bosco? Di aver ingrigito il nostro cielo azzurro? di aver ucciso milioni di alberi e piante e sterminato animali del cielo e della terra? Di aver inquinato l’aria di fumo? E chissà di che fumo abbiamo respirato in questi giorni. E chissà quali saranno ancora le conseguenze di questi incendi. Nello stadio avversario eravamo chiamati figli del Vesuvio e ne andavamo fieri. Oggi siamo diventati figli delle terre dei fuochi. Che fine stiamo facendo? “Pigliammoci scuorno” se non prendiamo posizione e continuiamo a tacere. Chi sa parli. Denunci. Qualche notte fa a casa mia a Pimonte mi sono svegliato all’incendio di tre automobili e abbiamo fatto in tempo ad evitare una tragedia per il rischio di coinvolgere altre auto e le case del vicinato. Certamente le auto non hanno preso fuoco da sole. Il mio cane poco prima non faceva altro che abbaiare. Nella stessa notte, sempre a Pimonte, un’altra automobile aveva preso fuoco. Che strana coincidenza. Non vi pare? Beh ancora una volta non se ne vuole parlare o si preferisce negare la realtà. Nell’enciclica Laudato si, Papa Francesco sottolinea questi fenomeni: “La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia. In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura. Tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe, che si verifica anche quando il livello di presenza di un elemento tossico in un luogo è basso. Molte volte si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone. Non permettiamo ai criminali di continuare a fare i galli ncomp a’munezz.
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